1. L’ambientazione

Ogni storia racconta situazioni ed eventi che sono collocati nello spazio, cioè in luoghi definiti.

L’ambientazione può essere molto varia e può comprendere:

Luoghi aperti e luoghi chiusi

Luoghi reali (con precisi riferimenti alla realtà), e luoghi fantastici
(creati dalla fantasia dell’autore)

Luoghi ristretti e luoghi ampi

La vicenda può inoltre svolgersi in un solo luogo o in più luoghi diversi.

In ogni caso, la scelta dei luoghi e la loro descrizione sono funzionali alla narrazione: servono allo scopo che l’autore vuole raggiungere.

2. Le funzioni della descrizione

La descrizione d’ambiente può avere funzioni diverse:

Creare uno sfondo per l'azione: la descrizione rappresenta un ambiente creando un effetto di realtà
Evocare un'atmosfera: la descrizione suscita una particolare sensazione, uno stato d'animo
Mettere a fuoco i personaggi: la descrizione rispecchia lo stato d'animo dei personaggi o ne rivela il carattere e la psicologia
Rappresentare un'idea: la descrizione suggerisce un concetto, un tema o un'ideologia.

3. Effetto di realtà

Descrizione con effetto di realtà: i luoghi sono uno sfondo realistico, ideale per rappresentare le caratteristiche sociali dell’ambiente e dei personaggi.

Il primo mattino, quando Florent giunse al lavoro, alle sette, si sentì subito sperso. Rimaneva lì, gli occhi imbambolati e la testa completamente nel pallone. Intorno ai nove banchi dell’asta ronzavano già le rivenditrici; gli impiegati arrivavano coi loro registri; gli agenti spedizionieri con le loro borse di cuoio a tracolla. Si sballava, si scaricava il pesce nel recinto dei banchi e perfino sul marciapiede. Per terra, lungo la carreggiata erano ammassate ceste, casse, panieri, sacchi di cozze che lasciavano colare rivoli d’acqua. Gli uomini del banco, a loro volta, scavalcando i mucchi tutti indaffarati, strappavano via la paglia dai cesti, li vuotavano e li scaraventavano lontano.

(Emile Zola, Il ventre di Parigi)

4. Effetto di realtà

Nel brano si colgono le caratteristiche della piccola borghesia mercantile, il fervente lavoro del personale addetto ai banchi del mercato e la quantità di merce offerta alla vendita.

Il primo mattino, quando Florent giunse al lavoro, alle sette, si sentì subito sperso. Rimaneva lì, gli occhi imbambolati e la testa completamente nel pallone. Intorno ai nove banchi dell’asta ronzavano già le rivenditrici; gli impiegati arrivavano coi loro registri; gli agenti spedizionieri con le loro borse di cuoio a tracolla. Si sballava, si scaricava il pesce nel recinto dei banchi e perfino sul marciapiede. Per terra, lungo la carreggiata erano ammassate ceste, casse, panieri, sacchi di cozze che lasciavano colare rivoli d’acqua. Gli uomini del banco, a loro volta, scavalcando i mucchi tutti indaffarati, strappavano via la paglia dai cesti, li vuotavano e li scaraventavano lontano.
(Emile Zola, Il ventre di Parigi)

5. Atmosfera

Descrizione evocatrice di atmosfera

Nel testo lo scrittore descrive le sponde di un fiume insistendo su aspetti che appaiono strani e allarmanti: i luoghi descritti evocano l’atmosfera spettrale in cui è ambientato il racconto.

Le acque del fiume sono di un malsano color croceo, e non scorrono verso il mare, ma palpitano sempre con un movimento tumultuoso e convulso sotto il rosso occhio del sole. Per molte miglia intorno, sulle sponde del melmoso fiume si stende un pallido deserto di gigantesche ninfee. Esse sospirano una verso l’altra in quella solitudine, e tendono verso il cielo gli steli lunghi e spettrali, dondolando le loro eterne teste. Da loro esce un murmure indistinto, simile all’impeto di un’acqua sepolta: e l’una verso l’altra sospirano.
(Edgar Allan Poe, Una favola)

6. Atmosfera

La connotazione di ogni particolare è negativa: le acque «sono di un malsano color croceo»; le ninfee formano un «pallido deserto»; la loro gigantesca statura, la lunghezza degli steli «spettrali», costituiscono altri elementi anomali e inquietanti.

Le acque del fiume sono di un malsano color croceo, e non scorrono verso il mare, ma palpitano sempre con un movimento tumultuoso e convulso sotto il rosso occhio del sole. Per molte miglia intorno, sulle sponde del melmoso fiume si stende un pallido deserto di gigantesche ninfee. Esse sospirano una verso l’altra in quella solitudine, e tendono verso il cielo gli steli lunghi e spettrali, dondolando le loro eterne teste. Da loro esce un murmure indistinto, simile all’impeto di un’acqua sepolta: e l’una verso l’altra sospirano.
(Edgar Allan Poe, Una favola)

7. La descrizione focalizzatrice dei personaggi

Descrizione focalizzatrice

Rispecchia lo stato d’animo dei personaggi o ne mette a fuoco il carattere, il comportamento, le abitudini.

Nicolina cuciva sul balcone, affrettandosi a dar gli ultimi punti nella smorta luce del crepuscolo. La vista che offriva l’alto balcone era chiusa, quasi soffocata, fra il vicoletto, che a quell’ora pareva fondo e cupo come un pozzo vuoto, e la grande distesa di tetti rossicci sui quali gravava un cielo basso e colorato. Nicolina cuciva in fretta, senza alzare gli occhi: sentivacome se la respirasse con l’aria, la monotonia del limitato paesaggio.
(Maria Messina, La casa nel vicolo)

8. La descrizione focalizzatrice dei personaggi

La descrizione dello spazio mette in risalto la malinconia e la solitudine del personaggio.

Nicolina cuciva sul balcone, affrettandosi a dar gli ultimi punti nella smorta luce del crepuscolo. La vista che offriva l’alto balcone era chiusa, quasi soffocata, fra il vicoletto, che a quell’ora pareva fondo e cupo come un pozzo vuoto, e la grande distesa di tetti rossicci sui quali gravava un cielo basso e colorato. Nicolina cuciva in fretta, senza alzare gli occhi: sentivacome se la respirasse con l’aria, la monotonia del limitato paesaggio.
(Maria Messina, La casa nel vicolo)

9. Le funzioni della descrizione: rappresentare un’idea

La descrizione rappresenta un concetto, un tema o un’ideologia e ha una funzione simbolica.

10. Le funzioni della descrizione: rappresentare un’idea

La sciara è il simbolo della vita miserabile e desolata che vi conducono gli uomini.

La sciara si stendeva malinconica e deserta fin dove giungeva la vista, e saliva e scendeva in picchi e burroni, nera e rugosa, senza un grillo che vi trillasse, o un uccello che vi volasse su. Non si udiva nulla, nemmeno i colpi di piccone di coloro che lavoravano sottoterra..
(Giovanni Verga, Rosso Malpelo)

11. Il linguaggio della descrizione

Una descrizione, soprattutto quella di un luogo, è strettamente connessa al lessico dei sensi, cioè il repertorio di parole adatte a esprimere le sensazioni.

Vista

Udito

Tatto

Olfatto

Gusto

12. Vista

Varietà
Collocazione
Forme
Luci
Colori

13. Udito

Suoni
Rumori
Melodie
Timbri
Toni

14. Tatto

Caldo
Freddo
Ruvidezza
Levigatezza
Umidità

15. Olfatto

Profumi
Odori
Aromi
Fragranze
Fetori

16. Gusto

Sapori
Amaro
Aspro
Dolce
Salato

17. La collocazione cronologica

La storia deve fornire al lettore informazioni utili sull’epoca in cui gli avvenimenti si svolgono. Rispetto al momento in cui l’autore scrive l’opera, la vicenda può collocarsi nel passato (più o meno remoto), nella contemporaneità, nel futuro.

18. Epoca passata

Può essere non definita o addirittura fantastica, come avviene nelle fiabe («C’era un volta...», «Tanti e tanti anni fa...»);

Può essere un’epoca precisa, come nel romanzo storico I promessi sposi (1840-1842) di Alessandro Manzoni, ambientato nel 1600.

19. Epoca contemporanea all’autore

Per esempio, nel romanzo La signora Dalloway, scritto da Virginia Woolf tra il 1922 e il 1924, il romanzo racconta vicende che si svolgono in un mercoledì di metà giugno del 1923.

20. Epoca futura

In molti romanzi di fantascienza la storia si svolge in un’epoca futura rispetto a quella dell’autore, spesso non precisata.

21. La dimensione temporale

La dimensione temporale svolge un ruolo importante anche nel meccanismo narrativo. Per comprendere tale ruolo, dobbiamo distinguere tra tempo della storia e tempo del racconto

22. Tempo della storia

Il tempo della storia è l’arco di tempo reale in cui i fatti raccontati si svolgono (un giorno, un mese, due anni ecc.)

23. Tempo del racconto

Il tempo del racconto è la modalità di distribuzione del tempo della storia nella strutturazione dell’intreccio: l’autore, infatti, può dilungarsi a raccontare gli eventi, oppure può sintetizzarli compiendo passaggi veloci avanti o indietro, omettere alcuni episodi, e così via.

24. Le forme della durata

La temporalità del racconto, cioè la sua durata narrativa, è ottenuta grazie ad artifici che lo scrittore adotta nel momento in cui deve condensare nelle pagine l’azione narrativa.
Le forme della durata sono:

Scena

Sommario

Analisi

Pausa

Ellissi

25. La scena

Lo scrittore descrive l’evento “in tempo reale”. La scena di solito consiste nel dialogo fra personaggi, nei discorsi di una folla o nel monologo recitato da un personaggio.

26. Il sommario

Il narratore riassume i fatti in modo più o meno sintetico. In poche righe sono narrati eventi sui quali l’autore non intende dilungarsi.

27. L'analisi

L’autore rappresenta con abbondanza di particolari un fenomeno che nella realtà si verifica in tempi più brevi, per esempio esplora la psicologia di un personaggio.

28. La pausa

Viene introdotta la descrizione di un luogo o di un personaggio o vengono inserite spiegazioni o informazioni (digressioni) su un personaggio.

29. L'ellissi

Si ha la soppressione di un periodo di tempo: tale periodo viene passato sotto silenzio dal narratore e non vi corrisponde alcuna narrazione.

30. Il ritmo del racconto

Il ritmo della narrazione non è mai costante, ma presenta rallentamenti o accelerazioni.

LA NARRATIVA - Lo spazio e il tempo

1

L’ambientazione
2

Le funzioni
delle descrizioni
3

Effetto di realtà
4

Effetto di realtà
5

Atmosfera
6

Atmosfera
7

La descrizione
focalizzatrice
8

La descrizione
focalizzatrice
9

Rappresentare un’idea
10

Rappresentare un’idea
11

Il linguaggio
della descrizione
12

Vista
13

Udito
14

Tatto
15

Olfatto
16

Gusto
17

La collocazione
cronologica
18

Epoca passata
19

Epoca contemporanea
20

Epoca futura
21

La dimensione temporale
22

Il tempo della storia
23

Il tempo del racconto
24

Le forme della durata
25

La scena
26

Il sommario
27

L'analisi
28

La pausa
29

L'ellissi
30

Il ritmo del racconto

1. L’ambientazione

2. Le funzioni della descrizione

3. Effetto di realtà

4. Effetto di realtà

5. Atmosfera

6. Atmosfera

7. La descrizione focalizzatrice dei personaggi

8. La descrizione focalizzatrice dei personaggi

9. Le funzioni della descrizione: rappresentare un’idea

10. Le funzioni della descrizione: rappresentare un’idea

11. Il linguaggio della descrizione

12. Vista

13. Udito

14. Tatto

15. Olfatto

16. Gusto

17. La collocazione cronologica

18. Epoca passata

19. Epoca contemporanea all’autore

20. Epoca futura

21. La dimensione temporale

22. Tempo della storia

23. Tempo del racconto

24. Le forme della durata

25. La scena

26. Il sommario

27. L'analisi

28. La pausa

29. L'ellissi

30. Il ritmo del racconto

L’ambientazione

Le funzioni delle descrizioni

Effetto di realtà

Effetto di realtà

Atmosfera

Atmosfera

La descrizione focalizzatrice

La descrizione focalizzatrice

Rappresentare un’idea

Rappresentare un’idea

Il linguaggio della descrizione

Vista

Udito

Tatto

Olfatto

Gusto

La collocazione cronologica

Epoca passata

Epoca contemporanea

Epoca futura

La dimensione temporale

Il tempo della storia

Il tempo del racconto

Le forme della durata

La scena

Il sommario

L'analisi

La pausa

L'ellissi

Il ritmo del racconto

Le funzioni
delle descrizioni

La descrizione
focalizzatrice

La descrizione
focalizzatrice

Il linguaggio
della descrizione

La collocazione
cronologica