L'alimentazione nel medioevo

Piccola introduzione al medioevo :

Metodi di coltivazione :

Le colture principali nel Medioevo erano le graminacee e in particolare il grano, che venivano coltivate continuamente nello stesso terreno. Purtroppo questo metodo di coltivazione nel tempo creava diversi problemi in quanto sono considerate colture “depauperanti” perché hanno un alto consumo di azoto ,specialmente durante la fase di accrescimento e perché le radici "infastidiscono" il terreno distruggendone la tessitura.

Le piante per crescere, svilupparsi e fruttificare hanno bisogno di elementi minerali, naturalmente presenti nel terreno come azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) e, in misura minore, di Manganese (Mn). Magnesio (Mg), Ferro (Fe) .Quando una coltivazione è in pieno sviluppo assorbe questi elementi nutritivi dal terreno e ci dev’essere un apporto che riequilibri lo scompenso. Nel Medioevo i soli metodi di concimazione erano: quello del letame, realizzato con le deiezioni degli animali di stalla, integrati da paglia e lasciati maturare.

Quindi se si coltivava un solo coltivo sullo stesso terreno favoriva :

i parassiti animali e vegetali
le piante infestanti
le piante secernevano delle tossine per impedire l'invasione di altre piante nel loro spazio vitale.

I contadini medievali dopo aver compreso che la coltivazione intensiva di una stessa specie, sullo stesso terreno era sconsigliabile, applicarono una nuova tecnnica avvicendamento che consisteva di lasciare in riposo per un anno il terreno oppure di dividere lo stesso terreno in due porzioni, di cui una produttiva e l’altra vuota, per permettere di recuperare gli elementi nutritivi. -> rotazione biennale . QUesta rotazione sarebbe stata perfetta , però vedeva la riduzione della produzione.

La vera svolta tecnica avenne quando il terreno del contadino venne diviso in 3 parti , seminando in 1/3 legumi, nell'altro venivano seminati i cereali e il terzo veniva lasciato a riposo. Questa era la soluzione perfetta perché le leguminose fornivano proteine vegetali che integrano la rustica alimentazione dei villici .

il maggese era la parte del terreno che veniva lasciata a riposo

Col tempo si raggiunse anche una versione più raffinata, la rotazione quadriennale con l’immissione di varietà ortive che abbisognavano di molte cure e parallelamente anche di tanta manodopera per cui lo schema fu un pochino diverso cereali, legumi, rape e trifoglio o erba medica. In questi casi non è previsto il maggese perché i terreni sono stati riportati alla piena fertilità.

Che cosa si mangiava ?

RICCHI	POVERI (contadini)
Le carni ,verdure,frutta di qualità migliori	prevalentemente cereali, talvolta grano,spesso segale e orzo, lattughe,rape,cipolle,zucche,cavoli.
carni conservate sotto sale ; carne di maiale,di agnello o pollo	carne accessibile solo quella di maiale, non mangiavano i bovini perchè erano besitie da lavoro.
avevano riserve di caccia	consumo di formacci e latticini , il burro veniva mangiato soltanto quando era irrancidito.

Metodi di conservazione :

essicazione ( I cereali come la segale e il grano venivano essiccati al sole o all'aria prima di essere conservati in un luogo asciutto. I frutti venivano essiccati al sole nei climi più caldi e essiccati al forno nelle regioni più fredde.)
conservazione di alimenti con l'uso del sale (La salatura era il modo più comune per conservare praticamente qualsiasi tipo di carne o pesce, poiché eliminava l'umidità e uccideva i batteri. Le verdure potevano essere conservate anche con sale secco, sebbene il decapaggio fosse più comune. Il sale era anche usato insieme ad altri metodi di conservazione, come l'essiccazione e l'affumicatura)
affumicare carne e pesce (Il fumo era un altro modo abbastanza comune per conservare la carne, in particolare pesce e maiale. La carne verrebbe tagliata in strisce magre e relativamente sottili, immersa brevemente in una soluzione salina e appesa sul fuoco per assorbire l'aroma del fumo mentre si asciugava, lentamente. Di tanto in tanto la carne potrebbe essere affumicata senza una soluzione salina, soprattutto se il tipo di legno bruciato aveva un sapore caratteristico. Tuttavia, il sale era ancora molto utile perché scoraggiava le mosche, inibiva la crescita dei batteri e accelerava la rimozione dell'umidità.)
alimenti in salamoia (Il decapaggio più semplice era fatto con acqua, sale e una o due erbe, ma una varietà di spezie ed erbe aromatiche, nonché l'uso di aceto, succo di frutta o (dopo il XII secolo) limone hanno portato a una gamma di sapori di sottaceto. Il decapaggio potrebbe richiedere l'ebollizione degli alimenti nella miscela di sale, ma potrebbe anche essere fatto semplicemente lasciando gli alimenti in una pentola aperta, vasca o tino di salamoia con gli aromi desiderati per ore e talvolta giorni. Una volta che il cibo era stato completamente infuso dalla soluzione di decapaggio, veniva posto in un barattolo, di coccio o in un altro contenitore ermetico, a volte con una salamoia fresca ma spesso nel succo in cui era stato marinato.)
confit (Per fare un confit, la carne veniva salata e cotta a lungo nel proprio grasso, poi lasciata raffreddare nel proprio grasso. È stato quindi sigillato - nel suo stesso grasso, ovviamente - e conservato in un luogo fresco, dove poteva durare per mesi.)
fermentazione (La maggior parte dei metodi di conservazione del cibo comportava l'arresto o il rallentamento del processo di decomposizione. La fermentazione lo ha accelerato.)
congelamento e raffreddamento (Fornire una ghiacciaia con il ghiaccio era un'attività ad alta intensità di lavoro e talvolta ad alta intensità di viaggio, quindi non era particolarmente comune; ma non era nemmeno del tutto sconosciuto. Più comune era l'uso di stanze sotterranee per mantenere freschi gli alimenti)

Questo tipi tipi di conservazione hanno comportato delle problematiche nella popolazione.

AVITAMINOSI

L’80% delle persone che vivevano in Europa era affetto da una forma più o meno grave di avitaminosi. La mancanza di cibi freschi provocava polinevriti, tracomi, glaucomi, poliomelite e di frequente rachitismo infantile diffuso, che quando non era mortale, riempiva di storpi le strade, le scalinate, l'interno delle cattedrali.

TOSSICITA'

Tale tossicità era una delle principali cause di malattia, compromettendo i meccanismi di difesa ed il metabolismo, nonostante la grande duttilità del fegato che era comunque in grado di svolgere egregiamente le sue funzioni come lo è oggi.

La malnutrizione e le pessime condizioni igieniche favorirono la frequente esplosione di epidemie. Nell’arco di quarantun anni, dal 1360 al 1400, gli anni di epidemie furono ben diciotto.La popolazione europea che nel 1300 era di circa 73 milioni, nel 1400 era calata a 45 milioni e il livello del 1300 venne nuovamente raggiunto solo verso il 1550.