VINCENZO DI GENNARO

Condizione di partenza:

- Lo studente XY è affetto da paresi cerebrale sopraggiunta in età neonatale per cause virali; conseguentemente lo studente vive in uno stato di grave ritardo cognitivo e di evidente difficoltà di apprendimento nelle varie aree. Lo studente ha sviluppato conseguentemente una psicosi di tipo depressivo, che lo ha portato a sviluppare atteggiamenti afferenti allo spettro autistico.

- Lo studente non ha il controllo delle proprie emozioni sfociando, se lasciato privo di stimoli così come se troppo stimolato emotivamente, in crisi nervose in cui può abbandonarsi a gesti autolesionistici.

- Lo studente mostra grandi difficoltà nell’attenzione, compromessa sia nella capacità, sia nella durata; pertanto, XY è incline a una scarsa collaborazione nello svolgimento delle attività didattiche. XY Ha acquisito la capacità di parlare e, sebbene privo del senso di equilibrio, sa camminare; per quest’ultima attività XY necessita di un sostegno fisico e psicologico da parte di almeno un adulto.

- Lo studente tende alla ripetizione di movimenti stereotipati; mostra evidenti difficoltà nella motricità fine manuale. XY impugna con difficoltà gli strumenti grafici (matite, pennello ecc..) ed esegue sempre lo stesso tracciato curvo. L’unico movimento che esegue in autonomia, coordinando le braccia, è quello di strappare materiali scarsamente resistenti, come la carta e l’involucro in plastica delle patatine. L’azione si trasforma in un prolungato sventolamento di un brandello, uno scampolo del materiale strappato (carta o plastica) davanti al viso per poi terminare col portare alla bocca lo scampolo strappato. Gli unici momenti in cui la sua partecipazione è particolarmente attenta e gestita con un discreto controllo dei movimenti sono quelli del proprio nutrimento.

- Lo studente tende a produrre un linguaggio ecolalico e a pronunciare parole-frasi, legate a un frasario minimo per l’espressione di alcuni bisogni primari, o estrapolate da testi musicali. XY comprende messaggi verbali molto semplici; pertanto, la comunicazione deve comporsi di richieste o consegne capaci di determinare soltanto risposte chiuse.

- La produzione scritta è assente. Ricevuta la consegna, XY dimostra di riconoscere le lettere dell’alfabeto così come i numeri. Il riconoscimento è tuttavia facilitato dall’uso costante del medesimo colore per ciascun simbolo grafico. Quindi, l’attività d’incollare le lettere sul quaderno per nominare gli oggetti è sostenuta e diretta dall’adulto di riferimento (docente/educatore).

Obiettivi:

- Consolidare l’uso di frasario elementare composto da parole di uso comune, soprattutto bisillabi (es. pane, bocca, acqua, naso); associare queste parole ai relativi oggetti o parti corporee; raggiungere una maggiore produzione orale; esprimere in maniera più compiuta i propri bisogni;

- Migliorare le capacità attentive e la percezione della realtà.

- Migliorare l’impugnazione del mezzo grafico; la manipolazione degli oggetti; la rievocazione di qualità tattili (duro/morbido;solido/liquido), olfattive, gustative.

Attività:

L’attività proposta si compone di una serie di esercitazioni svolte sia con materiali didattici, sia con alimenti, precedute da una stimolazione emotiva (attività preliminare di rilassamento e di motivazione all’attività proposta) e accompagnate da continue verbalizzazioni. La lettura delle immagini verrà accompagnata all’osservazione della realtà e ad esercizi per lo sviluppo di concetti topologici (es. <<prendi le molliche di pane e gettale sulla colla>>). Si tratta di un’attività interdisciplinare, che intende favorire l’incremento delle capacità linguistiche [asse linguistico], il miglioramento della conoscenza delle parti corporee (progressivo superamento della fase orale per l’esplorazione del mondo) [asse cognitivo] e il miglioramento delle capacità manuali [asse motorio] partendo dal linguaggio figurativo.

Il tema è l’analisi della figura di San Francesco d’Assisi. XY frequenta il secondo anno del Liceo artistico, pertanto, il programma di storia dell’arte prevede lo studio del cantiere decorativo della basilica francescana di Assisi.

L’attività può svolgersi per un tempo complessivo di circa 2 mesi (lo studente frequenta la scuola 3 ore al giorno per 4 giorni a settimana).

I fase:

Inizieremo con una tecnica di rilassamento e di motivazione per preparare emotivamente lo studente al lavoro.

Presenteremo a XY un’immagine stilizzata di San Francesco, in cui il santo è mostrato a figura intera in atto di parlare agli uccelli.

Ripeteremo il nome del Santo scandendo le sillabe nell’intento di renderle comprensibili a XY.

Presenteremo quindi a XY la serie di lettere che adopera per ‘scrivere’, stimolando nello studente la ricerca dei grafemi corrispondenti ai fonemi che compongono le parole “San Francesco”.

Per stimolare l’attenzione di XY verso l’attività da svolgere, ricorreremo a una strategia tratta dalla “token economy”: mostrare preventivamente un pacchetto di patatine fritte, cibo di cui XY. è ghiotto, indicandolo come premio. Il riconoscimento di ogni grafema sarà seguito dall’incollamento della lettera sul quaderno con la partecipazione, guidata, della mano di XY. Prima di passare al riconoscimento della lettera successiva lasceremo prendere a XY una patatina dalla busta, che lui stesso avrà aperto.

II fase:

Faremo ascoltare a XY da un dispositivo digitale il canto “Laudato sii o’ mi Signore” al fine di fare acquisire allo studente le parole bisillabi contenute nel testo, che sono legate a un lessico elementare (acqua, fuoco, vento, terra).

Guideremo l’indice destro di XY verso lo schermo dispositivo per poi portarlo a schiacciare sul touch screen il tasto play, in modo da stimolare la mobilità manuale dello studente. Ripeteremo quindi il testo della canzone soffermandoci sulla parola a lui più nota, acqua, per stimolare in lui la ripetizione del termine al di fuori del contesto alimentare.

Porteremo quindi l’attenzione di XY verso l’immagine stilizzata di San Francesco. Indicheremo gli elementi principali dell’immagine, cercando di stimolare in XY la ripetizione di ciascun termine (volto, mani, aureola, veste, uccelli). Assoceremo alla ripetizione dei termini proposti la colorazione delle parti componenti la figura di San Francesco, in modo così da correggere l’impugnatura malferma delle matite. Se ci sarà collaborazione da parte dello studente, sarà necessario guidare la mano di XY soltanto nella fase iniziale del lavoro. Al contempo dovremo fare attenzione a mantenere lo sguardo di XY sull’immagine e sul movimento che dovrà compiere.

III fase:

Faremo ascoltare ripetutamente il brano “Laudato sii o mi’ Signore”, facendo avviare il brano sul dispositivo digitale direttamente a XY. Canteremo il brano, ripetendo soprattutto la parola <<acqua>>. ripeteremo quindi il nome San Francesco, sollecitando XY a fare lo stesso..

Selezioneremo un’immagine dal ciclo giottesco delle Storie di San Francesco ad Assisi, in cui il protagonista sia facilmente riconoscibile per i propri tratti caratteristici (aureola, barba, saio). Analizzeremo, ad esempio, la scena de La predica agli uccelli.

Ingrandiremo e ritaglieremo l’immagine di San Francesco per poi farne un calco su un foglio bianco. Andranno quindi incollate specularmente le due immagini sul quaderno di XY.

Cercheremo di stimolare XY a colorare con i colori appropriati le differenti parti che compongono la figura di San Francesco, ricorrendo a frasi d’invito al lavoro, alla ricerca delle matite, delle parti corporee e degli oggetti che contraddistinguono la figura del Santo. Stimoleremo, in questo modo, sia la motricità oculare, sia quella manuale.

Accompagneremo la colorazione della figura con un continuo stimolo a ripetere i nomi dei colori e delle relative parti componenti la figura (rosa-mani; giallo-aureola; marrone-veste; rosa-viso; marrone-barba). Verificheremo se le risposte alle stimolazioni saranno state decodificate come reazioni meccaniche, oppure se sarà avvenuta l’assimilazione dei concetti; al tempo stesso verificheremo se sarà avvenuto l’accostamento mnemonico delle coppie di termini proposte (rosa-mani; giallo-aureola; marrone-barba).

IV fase:

Presenteremo a XY un’immagine ingrandita del volto di San Francesco: sarà un particolare dell’effigie del Serafico affrescata in maniera frontale dal pittore duecentesco Cimabue nella Basilica Inferiore (transetto destro) del Santo ad Assisi. L’attività da svolgere consisterà nell’incollare briciole di pane e di patatine sull’immagine di San Francesco, cercando di adeguare il materiale a disposizione (pane bianco, pane integrale e patatine fritte) ai colori delle parti che compongono il volto del Santo. L’attività progettata parte da una sua stereotipia (lo strappare) adattata a un’abilità acquisita, lo spezzare il pane. In questo modo sarà possibile produrre del materiale, le molliche, che saranno utili ai fini dell’attività didattica. Abbiamo scelto il pane e le patatine perché sono materiali-alimenti a lui noti e a lui graditi, in quanto facenti parte della sua merenda scolastica. Cercheremo così di stimolare l’attenzione verso l’esercizio da svolgere e, al tempo stesso, di fargli compiere la sua attività nella maniera quanto più serena possibile.

Dopo l’abituale fase di preparazione al lavoro, durante la quale cercheremo un continuo contatto visivo con lui, contemporaneamente al contatto tattile e alla pronuncia di frasi rassicuranti e d’incoraggiamento, presenteremo a XY una fetta di pane. Pronunceremo più volte la parola per poi passare a chiedergli di ripeterla.

Passeremo quindi alla fase operativa, separando la crosta dalla mollica e offrendo quest’ultima a XY, il quale metterà subito in atto il suo movimento stereotipato portando alla bocca il pezzo di pane. Ripeteremo l’azione, per dirigere questa volta le sue mani verso un vassoio adagiato sulle sue gambe. Stringeremo tra le nostre mani quelle di XY per sbriciolare il pane, facendogli compiere uno sfregamento e un movimento rotatorio delle palme. Per mitigare una sua possibile reazione negativa, di stizza alterneremo l’attività di sminuzzamento a quella di alimentazione, per ricevere una maggiore collaborazione.

Cercheremo di stimolare differenti reazioni emotive ponendo tra le sue mani alternatamente molliche e frammenti di croste. Cercheremo di mantenere a lungo il contatto oculare per portare più volte la sua attenzione verso il lavoro. XY parteciperà in maniera più significativa quando si tratterà di frantumare le patatine. Cercheremo, a quel punto, di imporre un’alternanza regolare tra l’esercizio e il rinforzo alimentare (ogni due patatine schiacciate, una mangiata) per introdurre anche un esercizio di tipo logico-matematico. Stenderemo progressivamente la colla vinilica sulle parti del volto di San Francesco interessate dall’esercizio, dirigendo e sostenendo la mano di XY nell’atto di stendere uniformemente la colla sul foglio.

Faremo gettare da XY il pane sbriciolato sul foglio, avendo cura di far cadere le briciole sulle parti interessate: inizialmente sarà necessario ordinargli di aprire la palma della mano perché possiamo riempirla di molliche; in un secondo momento sarà possibile chiedergli di raccogliere autonomamente le briciole delle patatine per fargliele gettare subito dopo sulle parti ricoperte di colla.

V fase:

Incolleremo sul quaderno di XY una riproduzione identica del volto di San Francesco usato per l’esercizio precedente. Tracceremo sul foglio accanto frecce che indichino le principali parti anatomiche componenti il volto del Santo. Inviteremo quindi XY a riconoscere ciascuna parte, a nominarla, a cercarla sul nostro volto, poi sul volto di un compagno e in fine sul suo, aiutato dall’uso di uno specchio.

Successivamente, replicheremo quanto già svolto nella I fase, ossia: presenteremo a XY la serie di lettere che adopera per ‘scrivere’, stimolando nello studente la ricerca dei grafemi corrispondenti ai fonemi che compongono le parole naso, bocca, barba. Per stimolare l’attenzione di XY verso l’attività da svolgere, ricorreremo alla “token economy” (patatine). Il riconoscimento di ogni grafema sarà seguito dall’incollamento della lettera sul quaderno con la partecipazione, guidata, della mano di XY. Prima di passare al riconoscimento della lettera successiva lasceremo prendere a XY una patatina dalla busta, che lui stesso avrà aperto.

In conclusione di attività, proporremo a XY frammenti della medesima immagine relativi a tre parti anatomiche: orecchio, occhio, bocca. Lo inviteremo a ricollocare le tre parti nelle posizioni corrette all’interno della sagoma del volto.

L’attività svolta nel corso di ciascuna fase, comporterà la verifica costante del raggiungimento dell’obiettivo preposto allo svolgimento dell’attività stessa. Si auspica la possibilità di riscontrare, alla fine del modulo, dei benefici nello studente, grazie ai quali poter elaborare una valutazione globale di XY.