ANDREUCCIO, L’INGANNATORE

Un giovane perugino di nome Andreuccio, sensale di cavalli, avendo sentito dire che a Napoli era possibile fare buoni affari, mise in borsa cinquecento fiorini d’oro e con altri mercanti si recò nella città, dove peraltro non era mai stato.

Il giorno dopo il suo arrivo, si mise a gironzolare per il mercato e a contrattare l’acquisto di alcuni cavalli che gli erano piaciuti, senza però riuscire ad accordarsi sul prezzo. Come un vero allocco, durante le trattative Andreuccio mostrò più volte la borsa piena di fiorini, per far vedere a tutti che non era uno squattrinato perditempo, ma uno che aveva intenzione di concludere effettivamente un buon affare.

Una giovane siciliana, bellissima e non proprio onesta, che si aggirava per il mercato in cerca di polli da spennare, adocchiò il giovane e, soprattutto, la borsa che andava mostrando a destra e a manca e pensò di impossessarsene. La donna fu favorita da una circostanza imprevista: era infatti accompagnata da una vecchia che, non appena vide Andreuccio, corse a salutarlo e ad abbracciarlo, perché era stata la sua balia.

Mentre i due si facevano le feste (Oh che piacere! Oh che sorpresa!), la bella siciliana se ne restò in disparte a guardare la scena. La vecchia dopo un po’ si congedò da Andreuccio promettendogli una visita presso l’albergo nel quale alloggiava. Il giovane se ne tornò quindi ai suoi affari, senza però concluderne alcuno e dunque senza spendere il gruzzolo che gli tintinnava nella borsa.

La siciliana cominciò a fare domande alla vecchia, per sondare il terreno e vedere se c’era un sistema per fare la festa a quel babbeo. La vecchia le raccontò tutta la storia: era stata a lungo a servizio del padre di Andreuccio, prima in Sicilia e poi a Perugia, e della famiglia del giovane conosceva vita, morte e miracoli.

Minuziosamente informata su Andreuccio e sul suo parentado, la siciliana, una volta che arrivò a casa, mandò una sua cameriera all’albergo del giovane per invitarlo a casa sua. Andreuccio, che pensava di avere un fascino senza pari, immaginò che l’invito provenisse da una donna che aveva perso la testa per lui e, tutto ringalluzzito, seguì subito la cameriera fino alla contrada Malpertugio, una zona davvero malfamata, dove la siciliana abitava.

Non appena vide arrivare Andreuccio, la donna gli corse incontro a bracciaaperte, lo baciò singhiozzando, lo prese per mano e, quasi senza proferir parola, lo condusse in casa.

Andreuccio pensava proprio di avere fatto colpo.

La camera della donna era molto elegante e profumata: al centro della stanza c’era un gran letto con le cortine e ovunque arredi eleganti e costosi, tanto che il ragazzo pensò di essere capitato nella casa di una gran dama.

- Andreuccio, – cominciò a dire la donna - io sono certa che tu ti meravigli sia delle carezze che ti faccio sia delle mie lacrime, perché non mi conosci e probabilmente nessuno ti ha mai parlato di me. Io mi chiamo Fiordaliso e sono... tua sorella! Andreuccio la guardò sbalordito.

- Sì, Andreuccio, sono tua sorella - continuò la donna - Pietro è tanto mio padre quanto il tuo. Come tu sai, egli è stato a lungo a Palermo. Lì conobbe una vedova ed ebbe con lei una relazione dalla quale nacqui io. Dopo un po’ nostro padre se ne tornò a Perugia, abbandonando me e mia madre, e non pensò mai più a noi. Io l’ho odiato per questo, ma ormai è fatta: il passato è passato e non si può più aggiustare. Sono cresciuta a Palermo, col solo sostegno di mia madre, che era per fortuna ricca di famiglia, per cui non mi mancò mai nulla. Quando giunse il momento, ho sposato un guelfo di Girgenti che, per amore mio, si trasferì a Palermo. Poi però, per motivi politici, fummo costretti a lasciare l’isola e a trasferirci a Napoli.

Lasciammo tutto, terre e palazzi, e con poche cose ci trasferimmo in questa città,dove re Carlo ci ebbe in parte risarciti di quanto abbiamo perso. Ed ora ti conosco! In questi giorni mio marito non c’è, è in viaggio, ma quando tornerà sarà anche lui molto contento di sapere che ho ritrovato mio fratello!

….

Dette queste cose, di nuovo la donna tornò ad abbracciare e a baciare il giovane.

Avvalendosi poi di quello che aveva appreso dalla vecchia, la siciliana cominciò a domandare di tutti i parenti di Andreuccio, facendone il nome e sciorinando così tanti dettagli esatti che Andreuccio non ebbe alcun dubbio: aveva ritrovato una sorella!

Dopo la chiacchierata, la donna fece portare vino e confetti e convinse Andreuccio a restare per la cena. La cameriera fu dunque mandata all’albergo del giovane ad avvertire che non lo attendessero. La donna fece poi servire molte portate e astutamente tirò a chiacchierare fino a tardi.

Quando per Andreuccio si fece l’ora di tornare in albergo, Fiordaliso si oppose, dicendo che di notte Napoli era una città pericolosa, e lo invitò a passare la notte a casa sua. A quel punto Andreuccio accettò e, una volta arrivato in camera, rivelò la sua vera natura: era un furbastro, non un allocco! Al mercato aveva mostrato la sua borsa proprio per avvicinare i ladri del tipo di Fiordaliso per poi riuscire a fregarli, Lui sì che si era portato i 500 fiorini a Napoli ma non se li era portati dietro quella sera , la sua borsa era infatti piena di sassi!!

A notte fonda Andreuccio fece finta di andare in bagno per giustificare il suo movimento e iniziò a gironzolare per la casa. Vide molti oggetti di raffinata e preziosa fattura ma non era quello che voleva: cercava il nascondiglio dove la sua presunta sorella teneva tutte le cose che aveva rubato nel tempo a tutti gli sprovveduti che le erano capitati a tiro. Girò per la casa per più di un’ora quando, sia per la stanchezza sia per il buio, inciampò. Per non cadere si aggrappò ad un portacandele attaccato al muro che, abbassandosi, rivelò l’esistenza di un passaggio segreto. Andreuccio ci entrò e trovò una montagna di fiorini d’oro, lì a fianco c’era un enorme sacco e lo riempì fino all’orlo svuotando tutto il nascondiglio, poi scappò via.

Trovandosi in uno dei quartieri più malfamati di Napoli, alcuni ladri misero gli occhi su di lui ma cambiarono subito idea quando videro il suo pugnale scintillante affilatissimo. Arrivato in albergo senza dare nell’occhio (erano ormai le due del mattino) iniziò a contare il denaro e scoprì che ammontava a poco più di 10000 fiorini!

Fu così che tornò a Perugia con il doppio del suo patrimonio e, continuando a praticare i suoi affari diversamente leciti e il commercio di cavalli, diventò l’uomo più ricco della città e il più famoso e apprezzato commerciante di cavalli d’Europa!

A Napoli invece Fiordaliso perse la casa e senza più un soldo finì per strada a chiedere l’elemosina e così vissero tutti con quello che si meritavano.