Entrambi i filosofi disquisiscono nei loro testi della fenomenologia del movimento. Spesso le loro idee sono in contrasto le une con le altre e lo stesso Aristotele giudicherà aspramente Democrito per le sue teorie.

Democrito pone come principio di ogni cosa gli atomi, i quali sono l’elemento alla base di tutto ciò che esiste dunque è facilmente intuibile che secondo quest’ultimo anche i movimenti che generano la realtà derivano dal movimento degli atomi. Infatti secondo Democrito tutto ciò che esiste in natura deriva dai fenomeni di aggregazione e disgregazione degli atomi che ne provocano rispettivamente la nascita e la morte. Gli atomi inoltre sono in perenne movimento nel vuoto e ogni cosa si genera per mezzo del movimento rotatorio di un vortice (dove il simile tende ad unirsi al simile) per aggregazione.

Aristotele a differenza del suo predecessore non si occupa solo di investigare i processi che portano alla nascita e alla morte di un essere, Aristotele infatti ritiene che ci siano diversi movimenti che si avvicen

dano all’interno della vita dell’individuo: generazione (la nascita di qualcosa di nuovo), corruzione (dissoluzione di elemento, la morte, la forma si corrompe), alterazione (perdita di alcune qualità), aumento e diminuzione ( qualcosa che cresce) e Moto locale (lo spostamento fisico da un punto all’altro). Ma Aristotele non si limita ad analizzare i due eventi fondamentali, quelli che determinano l’esistenza di un individuo (la nascita e la morte) come avevano fatto i suoi predecessori ma si occupa anche di definire quelle azioni che fino ad allora erano state ignorate ( come ad esempio il più comune spostamento da una posizione all’altra). Aristotele però introduce la dottrina degli elementi che gli permette di definire due diverso tipologie di movimento: quello naturale e quello violento, egli ritiene che ogni cosa abbia un luogo naturale e solo attraverso un movimento violento l’oggetto si muove dal suo luogo naturale, Democrito non afferma nulla di simile infatti secondo quest’ultimo il movimento si sviluppa solo a livello atomico, mentre Aristotele forse anche a causa del suo diverso approccio scientifico (legato all’osservazione diretta della realtà) si sofferma anche su altri “tipi” di movimento più legati certamente a situazioni comuni.