Aspetti storici

Gli insediamenti più antichi della zona si svilupparono sulle colline, lungo le vie di comunicazione dalla costa all’entroterra.

I primi insediamenti a valle furono il convento di San Francesco alla Chiappetta (XIII secolo) e il castello di Montebello (XIV secolo).

Nel 1337 il borgo venne distrutto a causa delle guerre tra guelfi e ghibellini.
Fu distrutto il fortilizio-castello, che venne poi ricostruito nel 1380 dalla Repubblica di Genova.

A partire dal XVI secolo, le famiglie genovesi più illustri sceglievano la Valpolcevera per edificare nella zona di Bolzaneto le loro residenze di villeggiatura, alle quali erano spesso associate tenute agricole che, per vari secoli, hanno caratterizzato i paesaggi della vallata legando strettamente l’economia di quest’ultima a quella della vicina città.

Nel Settecento la Repubblica di Genova si alleò con la Francia, trovandosi coinvolta nella Guerra di Successione con l’Austria. Nel 1746 la Valpolcevera venne invasa dall’esercito Austro-Piemontese, al comando del generale Botta Adorno, che arrivò a Genova passando dalla vallata. L’11 Aprile 1747 un altro esercito Austriaco provò a conquistare Genova, assediandola proprio dalla parte della vallata, dove rimase bloccato prima di rinunciare alla conquista della città.

Tra il 1797 e il 1805, durante il periodo Napoleonico, la Repubblica Ligure comprendeva tutti i territori dell’antica Repubblica di Genova.

Nell'Ottocento gli eserciti austriaci e russi misero fine alla conquista francese in tutta la penisola; Genova subì un rigido assedio da parte di austriaci e inglesi.

Nella seconda metà dell’Ottocento la Valpolcevera ebbe un imponente sviluppo industriale con l’insediamento di molte industrie importanti, come le ferrerie Bruzzo negli anni '80 e le acciaierie italiane (ILVA).

Lo sviluppo industriale fu accompagnato dalla costruzione di importanti infrastrutture, come la ferrovia Genova-Torino, inaugurata nel 1853. La costruzione della strada ferrata nella zona di Bolzaneto comportò una notevole trasformazione dell'abitato, la bonifica di aree paludose e la rettifica del meandro del torrente Polcevera, che fu ridotto entro nuovi argini.

Nel Novecento, dopo la seconda guerra mondiale la Valpolcevera diventò la sede delle aziende meccaniche e siderurgiche della città, fino alla crisi degli anni ‘80.