Eccomi qua, a covare un uovo.

Coraggio Zorba, la Gabbiana purtroppo non ce l’ha fatta e non potrà più farlo … e tu ti sei preso un impegno.

Visto che hai dato la tua parola d’onore dovrai curare il piccolo che nascerà.

E soprattutto insegnargli a volare, hai detto niente. Come farò?

Penso che la soluzione ci sia ma non so se vi piacerà.

Credo che ormai Zorba non si meraviglierebbe più di niente dai, di che si tratta?

Dovremmo infrangere il Tabù …

Il tabù, ma ci hai pensato bene?

Ma scherziamo!?! Infrangere il Tabù, parlare la lingua umana con un umano …

Lo faremo noi!

Infrangere il Tabù è grave, si fa solo in casi di emergenza. E poi non mi va di sapere che parlate con uno di quegli umani che imbrattano di petrolio il mare e fanno morire altri esseri viventi.

Per fortuna non sono tutti così, ci sono anche quelli che la pensano come noi. Sono pochini ma ci sono.

E con chi vorreste parlare?

Vediamo...con un capitano di nave no, troppo rischioso, con un giornalista lasciamo perdere che finiamo su tutti i giornali in prima pagina, con un maestro peggio che mai, ci porterebbe nella sua classe a mostrarci ai suoi alunni come fenomeni da baraccone …

Idea!… il poeta del porto, quello che scrive parole piene d’amore per tutti. Lui saprà capire.

Dici?

Dico di sì, che si può tentare

Mah, speriamo bene ...ma che succede? L’ uovo si sta rompendo, mamma mia sta per nascere il piccolo e io sono anche da solo. Che farò ora?

Che bello, sono nata, sono nata. Che bello! che bello, mamma, la mia mamma

No, no piccola; io non sono la tua mamma, accipicchia, somiglia pari pari al disegno di Diderot.

Sì che sei la mia mamma, lo so, ho sentito la tua voce da dentro l’uovo e appena ti ho visto ho capito subito che la mia mamma sei tu.

Questo è davvero troppo.

Mamma mamma, andiamo a spasso? Mamma mi porti a giocare? Mamma mi insegni tante cose?

Questa qui è appena nata e già fa tutto questo chiasso.

Mamma, la mia mamma …

Senti bella, io non sono la tua mamma, sono il tuo baby sitter finché non sarai pronta a volare.

Come “volare” mamma? Non capisco.

E’ una cosa che si fa con queste per andare a vedere il mondo da lassù.

Che bello, quando ci andiamo?

Io non posso volare, vedi? Non ho le ali …

Allora io non volo, voglio restare con la mia mamma.

Non sono la tua mamma figlia mia.

Vedi che sei la mia mamma? Mi hai chiamato “figlia mia”!

Ma che c’entra, è un modo di dire … la tua mamma è partita, diciamo, per un lungo viaggio e ti ha affidato a me.

La mia mamma non parte, la mia mamma è qui.

Non sono la mamma!

Sì che lo sei!

No, che non lo sono!

Sì...

No...